CITAZIONE (Hypercom @ 20/11/2009, 22:22)
Quote:. . . metodo per limitare la controforza generata dal carico di collettore. . .
. . . Nella generazione unipolare il problema della controforza è stato risolto con una geometria particolare del circuito.
. . . La controforza aggiunge quantità di moto al sistema, partecipando in maniera attiva al processo di generazione.
Ciao Hypercom , in un discorso chiaro si deve capire ogni singolo periodo.
Nella prima frase , per evitare equivoci andrebbe definito quasi tutto.
Immagino che per controforza tu intenda la forza che si oppone al movimento e prodotta dalla corrente sul carico ma non vedo nessun metodo per limitare tale forza.
Cosa intendi per collettore in questo contesto ?
Nella seconda frase l'affermazione dà per scontata una soluzione per una non ben definita generazione unipolare , per generare un qualunque flusso di qualunque cosa occorrono almeno due punti , positivo o negativo , source or target , alto o basso ecc .
Cosa intendi per generazione unipolare ?
Ho chiaro il concetto di quantità di moto ma anche in questo caso la frase è autoreferenziale.
In parole povere , stai cercando di farmi capire o di farmi credere ?
Se vuoi farmi credere basta dirlo ed io mi accontento , se vuoi farmi capire devi essere molto semplice e definire tutti i concetti.
Il disegnino che hai allegato . . . . sarebbe per me chiaro se la bobina che provoca il campo magnetico non venisse alimentata dalla stessa corrente prodotta dalla rotazione.
Supponiamo , per ora, che al posto della bobina ci sia una bella calamita.
Le porzioni radiali del disco in movimento tagliano trasversalmente il campo magnetico .In questo modo in tali porzioni vengono prodotte f.e.m. che , a loro volta, fanno circolare corrente nel disco pieno ed in cortocircuito. Tali correnti circolano in massima parte nel disco ma la loro dissimmetria rispetto al centro di rotazione provoca una d.d.p. tra centro e periferia segnalata dal milliamperometro.
Tali correnti circolanti nella zona corrispondente al campo magnetico provocano una forza che si oppone al moto .( che tu probabilmente chiami controforza.)
Tale forza opposta al moto comporta la necessità di impiegare energia per mantenere in rotazione il disco e tale energia viene dissipata in calore per effetto joule nel disco ed in misura molto minore nel milliamperometro.
Su tale principio si basano i freni elettromagnetici.
La pretesa di usare l'energia dissipata dal freno per alimentare il motore elettrico dell'autobus rimane solo nei sogni di . . . Ferrobattuto nel paese delle Meraviglie. (Ciao ferro)
La pretesa di autolimentare la bobina con tale f.e.m. e di ottenere una rotazione autoalimentata è del tutto arbitraria non solo perchè contrasta con una solida struttura teorica di cui si può tranquillamente dubitare fornendo però almeno . . . un modello , uno solo . . . funzionante.
Altrettanto arbitraria è la mia pretesa di caricare la molla della mia macchinina con la forza del vento
prodotto dal movimento . . . ma io ovviamente mi occupo solo di cose semplici . . . di macchinine a molla.

Sto scherzando naturalmente e spero tu sia una persona di spirito
Ciao a tutti . . .