Ciao Kekko e complimenti, ottimo lavoro.
Per i diodi sui pannelli ce ne sono di due funzioni diverse, uno ogni 18 celle connesso in parallelo che viene chiamato diodo di by-pass e serve a prevenire gli hot-spot, ovvero i punti caldi, diciamolo pure in italiano non serve fare gli sboroni con paroloni in inglese, e poi ci sono i diodi di blocco.

Diodi di by-pass: in ogni stringa fotovoltaica, essendoci tante celle tutte connesse in serie, può capitare che una o alcune celle vengano ombreggiate durante le ore di sole e così si abbassa la tensione su quella porzione ci circuito delle celle interessate, così queste celle producono meno corrente e di conseguenza essendoci le altre in serie in piena produzione che "pomano" corrente la tensione sulle celle ombreggiate si abbassa o adirittura si inverte, il tutto facendo scaldare le celle ombreggiate in modo anomalo, i diodi di by-pass intervengono facendo scorrere la corrente accessiva attraverso loro invece che sulle celle ombreggiate qualora il fenomeno sia molto accentuato. Dalla mia esperienza, negli impianti a batteria a bassa tensione, il problema è minimo, però qualora la tensione nominale supera i 24V questi diodi sono molto utili prolungare la vita dei pannelli. In genere i costruttori di pannelli fotovoltaici li integrano già nel modulo in fase di costruzione.
Diodi di blocco: viene messo un diodo in uscita da ogni stringa (serie) di pannelli prima di collegarli in parallelo per andare poi al regolatore di carica, serve ad evitare che una stringa che produce meno corrente assorba parte dell'energia delle altre o che se una stringa si danneggia metta le altre in corto. Una volta serviva anche ad evitare che la corrente invertisse il flusso di notte ovvero dalle batterie verso i pannelli scaricando le batterie, ma al giorno d'oggi questa funzione viene svolta dai regolatori di carica attraverso i mosfet che scaldano meno dei diodi e quindi, disperdendo meno energia in calore, aumentano la resa. I diodi di blocco servono solo se hai più stringhe di pannelli collegata a loro volta in parallelo assieme.
Sel a tensione nominale dell'impianto è bassa (12/24V) servono diodi schottky a bassa caduta di tensione (tra 0.3 e 0.5V, li trovi negli alimentatori dei pc guasti), invece per tensioni nominali superiori (da 48V in sù) vanno benissimo i comuni diodi (0.5 - 1V di caduta) che costano meno e sono più facili da reperire, tra l'altro puoi usare i comuni ponti radrizzatori da 15-50A (mi raccomando prendi quelli con al tensione di break-down più bassa che hanno minor caduta, tipo i 200V) quelli rettabgolari con foro centrale per fissaggio su aletta e con i connettori faston che hanno il contenitore elettricamente isolato e non diventi matto con le altette che con gli altri diodi sono siggette a tensione.
Per esempio come ho fatto io:


Questi i diodi veloci a bassa caduta degli alimentatori dei pc, quelli più grossi in genere sono da 15A per diodi, 2 diodi in ogni componente, quelli piccoli variano da 7 a 12A, quindi consiglierei quelli grossi per uso fotovoltaico:
