Accumulatore Planté 452Ah:Inizio realizzazione tecnologia Planté, 25 Febbraio 2010 ore 15:25. Termine di formazione delle materie attive di progetto, 11 Luglio 2013 ore 19:20
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Aggiornamento 18/5/14: Presentata la museo dell'università La Sapienza, un prototipo di batteria dimostrativa Planté.
Aggiornamento 17/1/14: L'utente Leonof ha fatto questo tool per poter calcolare e dimensionare un banco di accumulo Planté. Di seguito trovate il link da cui scaricare il programma e una skin di come appare.
Download Calcolatore Planté////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
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Di seguito la costruzione:Salve a tutti mi permetto di aprire questa nuova discussione sulla costruzione di una batteria Plantè, e più precisamente sulla costruzione di singoli elementi stazionari a 2V. Il mio scopo è quello di ottenere elementi da circa 400A per il mio impianto fotovoltaico ad isola.
Cercando in rete si trova poco e niente sulla costruzione "casalinga" di una plantè, per questo prima di arrivare ad un risultato più o meno soddisfacente ho dovuto leggere tutte le discussioni di questo splendido forum inerenti agli accumulatori, e fare prove su prove. Sono partito costruendo un primo prototipo utilizzando piastre piane ricavate da uno stampo in legno.
Colando piombo fuso, potevo ottenere buoni risultati per almeno una ventina di piastre che venivano fuori con delle leggere alettature, necessarie per poter aumentare la superficie di contatto, e quindi la capacità dell'accumulatore.
Non contento del risultato ottenuto, perchè volevo alette più pronunciate e uno stampo più duraturo, ho costruito una piastra in cera d'api, e con una speciale gomma siliconica resistente ad oltre 300 °C mi sono costruito un nuovo stampo, questa volta in gomma.
A questo punto, soddisfatto delle piastre ottenute, le ho immerse in una soluzione al 30% di acido solforico e ho cominciato a fare dei cicli di carica / scarica per la formazione dell'ossido di piombo ovvero delle materie attive.
Da quanto ho letto in giro, ci sono due "scuole" per la formazione degli ossidi, una che prevede cariche e scariche profonde, e un altra che prevede un inversione di polarità di carica ogni scarica effettuata. Personalmente preferisco il primo metodo senza l'inversione, questo perchè mi permette di caricare e scaricare la cella con correnti maggiori senza che si distacchi nulla dalle piastre. Nel metodo con le inversioni infatti ho notato che bisogna applicare correnti davvero bassissime altrimenti il materiale attivo si stacca e precipita sul fondo. Quindi alla fine penso che la velocità di formazione sia più veloce e pratica senza le inversioni. Poi è tutto da sperimentare, quindi sono ben accette le considerazioni degli altri.
Per non stare sempre lì a controllare la tensione della cella e attaccare carichi per scaricarla e fare i cicli, ho costruito un piccolo circuito con un processore che lavora per me!
Il circuito è costituito dal mitico ATmega32, che con un ADC monitorizza la tensione della cella fino alla seconda cifra dopo la virgola (es: 2,35 V) e in base a questa decide se caricare, mandare in sovraccarica con elettrolisi o attaccare un carico e scaricare la cella. Il processore inoltre mi calcola il tempo con cui la cella si scarica, e in base al carico applicato e quindi ai mA erogati in un certo tempo mi dice la capacità in Ah salvandomi tutti i cicli che fa. Così mi ritrovo il giorno dopo tutta la tabella con la capacità della cella che aumenta di ciclo in ciclio.
I passaggi che segue sono più o meno questi:
- Carica la cella fino a 2,58 V con circa 200 mA
- Mantieni per 2 ore in sovraccarica (formazione di ossido di piombo)
- Interrompere la carica
- Attaccare un carico di 100 mA
- Contare ore e minuti fino a quando la tensione scende a 0.5 V
- Continuare a scaricare fino a 0 V.
- Tenere il carico attaccato per 1 ora per avere una scarica completa e profonda
- Iniziare un nuovo ciclo di ricarica
Sono già 2 giorni che lavora senza sosta, per ora tutto procede a meraviglia, e la cella acquista sempre più capacità. A chi interessa posso dare il firmware che sto usando programmato in C++ o in Assembler.
Le piastre pesano circa 900 gr l'una quindi la cella è composta da 1,8 Kg di piombo, conto di arrivare al massimo ai 2 Ah poi chissà magari il processore un giorno mi fa una sorpresa e mi tira fuori dalla cella 10 Ah, magari!!
Questo è solo un esperimento, perchè voglio vedere effettivamente quanto posso tirare fuori da una plantè casalinga, l'idea che ho in mente, me l'ha messa in testa keyosz, e cioè di mettere dell'ossido di piombo già fatto sulle piastre in modo da aumentare significativamente il rapporto peso / amperaggio.
Per fare questo ho pensato di costruire delle tasche di membrana semipermeabile che mi permetta lo scambio ionico ma non lasci passare gli ossidi.
In questa tasca verrà inserita la piastra insieme agli ossidi, la tasca è fatta di ceramica bianca, ottima candidata allo scopo. Ne ho già quasi pronta una. E se vedo che la plantè in questione non mi da i risultati sperati procedo con il piano B
I risultati della cella sono questi:
-capacità iniziale I ciclo 10 mAh
- V ciclo 134 mAh
- VI ciclo 142 mAh
- VIII ciclo 150 mAh
- IX ciclo 158 mAh
- X ciclo 166 mAh
- XI ciclo 174 mAh
- XII ciclo 182 mAh
- XIII ciclo 190 mAh
- XIV ciclo 198 mAh
- XV ciclo 206 mAh
La capacità sembra aumentare linearmente di 8 mA ogni ciclo. Fra un bel po' di tempo arriverò ai 2 Ah sperati. La cosa bella è che nn devo fare niente se non aspettare che il processore faccia il suo lavoro!
Saluti kekko
PS: x Ferro, nella descrizione della discussione volevo inerire una foto, e invece è venuto fuori un pastrocchio di codici, come lo cancello? grazie.
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