Nessuna macinazione, per iniziare, bisogna togliersi dalla testa tutte quelle credenze popolari che portano alla fine a fare aceto più che vino

Per cominciare bisogna sapere che un buon vino bianco va prodotto facendo fermetare il mosto decantato e pulito da ogni sedimento, raspo e acini. Per far questo bisogna spremere in modo soffice i grappoli d'uva, il mosto ottenuto, NON deve contenere raspi e acini. A questo punto si porta il mosto ottenuto a circa 4 °C, e lo si lascia così per 24 ore. A questa temperatura tutti i sedimenti flocculano e si depositano sul fondo. Si aspira quindi pian piano il fiore di mosto dalla superficie e si decanta in un nuovo contenitore.
Il risultato ottenuto fin qui, è un mosto perfettamente limpido e cristallino come il vino finale (toglietevi dalla testa il mosto torbido come fango). A questo punto abbiamo due soluzioni o si inoculano nel mosto dei ceppi di lieviti selezionati (a volte dalla cantina stessa), oppure si attende che i pochi lieviti rimasti nel most
o si moltiplichino e diano inizio alla fermentazione.
La pulizia a 4 °C dei mosti è fondamentale, in quanto oltre ad allontanare tutte le impurità presenti durante la spremitura, si allontanano gran parte degli acetobacter, responsabili della volatile alta nei vini casarecci (percentuale di aceto). Io consiglio in genere un inoculo di ceppi di lieviti selezionati, in modo da far prendere loro il sopravvento ed essere sicuri del buon risultato. Ad ogni modo, scelto il modo di procedere, il mosto ancora chiaro e cristallino, va fatto fermetare per circa 15 giorni (dipende dal grado zuccherino) ad una temperatura controllata di 18 °C.
In azienda abbiamo dei grandi radiatori in acciaio inox immersi nelle vasche di fermentazione, ma in antichità (e si può fare ancora oggi) si può mettere il mosto a fermentare in grotta o in cantine sotteranee per mantenere sempre fresca e costante la temperatura. E' fondamentale però che i locali siano ben areati, perchè la CO2 che si sviluppa durante la fermentaz
ione, è letale in quanto satura l'ambiente privandolo dell'ossigeno (molte persone ci hanno rimesso le penne).
Bene se siete arrivati fin qui, sarete stati molto bravi. Tenere la temperatura costante a 18 °C durante la fermentazione, è importantissimo, perchè permette di preservare tutti gli alcoli nobili responsabili del profumo fruttato del vino. E' altresì importante, perchè la bassa temperatura ostacola ancora la riproduzione degli acetobacter.
Passati i 15 giorni di fermentazione controllata, quando le bollicine si affievoliscono e non si sente più fermentare, spillate nuovamente il pulito dalla superficie, scartando il fondo (la feccia) dove risiederanno lieviti morti e vivi.
Lasciate riposare ancora per una decina di giorni, e filtrate quindi con un filtro a cartoni, sacco, filtrina fossile o quello che preferite. Potrebbero essere necessari diverse fasi di passaggio prima di arrivare alla brillantezza e trasparenza finale.
Il vino ora pronto, sarà novello (termine u
tilizzato in genere per i rossi, che hanno però tutto un altro procedimento di fermentazione), e avrà il tipico sapore un po' acerbo. Sarà ora necessario sigillare perfettamente dall'aria il vino, per non permettere alle spore presenti nell'aria di rovinare il prodotto. Lasciando passare qualche mese, arrivando anche fino a Natale, avverrà spontaneamente la fermentazione malolattica, processo nel quale l'acido malico si trasforma in lattico, donando al vino il sapore finale gradevole e abboccato. In questa fase, il vino acquisirà anche un leggero sapore frizzantino, in quanto questa conversione oltre a produrre acido lattico produce anche CO2.
Imbottigliate e servite fresco in tavola! E buona bevuta a tutti!! :lol:
PS: Se volete apriamo un post dedicato a tutto questo, in quanto ho parlato delle fasi principali, ma esistono centinaia di sfumature che donano al vino carattere, profumi, corpo, conservazione...
Kekko