allora andiamo per ordine:
per l'oleum, la differenza rispetto al solforico è che contiene una quantità di SO3 (anidride solforica) indisciolta in acqua in percentuale variabile fino al 30%, quando questo viene diluito in acqua la concentrazione di H2SO4 (acido solforico) resta invariata fin quando tutta la SO3 non è stata solubilizzata. Si era così pensato di fare una batteria a concentrazione fissa anche in scarica, pregio non indifferente in una batteria al piombo... il problema sorge nel fatto che la batteria usa per forze di cose un acido diluito, e quindi l'oleum non trova applicazione.
Il calcolo è presente sul manuale postato all'inizio dei tempi, dal buon qqcreafis... se vuoi lo traduciamo in un eseguibile o in xls, ma anche leggendo e calcolando a mano è piuttosto semplice. (aggiungiamo alla lista delle cose da fare Bolle!!)

...scherzo lo farò io.
Per la capacità, sicuramente continua ad aumentare, sicuramente molto meno perché non raggiungo più le soglie di forte elettrolisi, dovrei fare un ciclo a carico costante per stimarne la capacità dopo un utilizzo prolungato per vedere di quanto è aumentato.
Riesco a gestire più o meno una decina di kWh accumulati.
Si, le scarico a fondo, ma in genere non più del 70%, questo per lasciarmi una riserva, e per far in modo di non lasciarle a secco di energia e quindi dar via alla solfatazione che comunque (anche se la concentrazione di acido è più bassa delle commerciali) si può verificare.
Scariche a lungo non le lascio mai, perché per quanto vuoi un po' si caricano sempre, e comunque per non rischiare di solfatarle un minimo di coccole glie le dedico sempre... Diciamo che anche se dovesse capitare, danni meccanici alle piastre/accumulatore non si verificherebbero mai.
Sto facendo vari prototipi/esperimenti, per rispondere a questa domanda, diciamo che al limite proprio al limite, si può arrivare appena sotto a quelle impastate... ma occorre provarle nel tempo, ed è quello che sto facendo, o meglio i miei amici processori stanno facendo.

Kekko