Potete leggere l'evoluzione nelle pagine presenti nel forum ma per non essere dispersivi riassumiamo in poche righe:
Il Motore a Vapore Elettronico non è altro che un generatore di elettricità e un produttore di acqua calda. LMVE come combustibile utilizza la biomassa cioè una risorsa di tipo forestale e/o agricola. Per questo motivo lutilizzo dell MVE non è inquinante e non contribuisce allaumento di gas serra presenti nellatmosfera. LMVE permette la trasformazione dellenergia termica (generata dalla biomassa) in energia meccanica dove questultima viene trasformata in energia elettrica. Questi processi di trasformazione sono resi possibili mediante un sofisticato sistema elettronico di controllo basato su processore. Il generatore elettrico ha una potenza di 3Kw e in una giornata di lavoro è in grado di erogare 72 kwh, energia sufficiente ad una famiglia per dieci giorni. LMVE genera anche acqua calda sanitaria e può essere predisposto per essere integrato in un impianto di riscaldamento abitativo.
Caratteristiche tecniche principali:
- Potenza elettrica: 3 Kw
- Pressione acqua in caldaia 4-8 Atm
- Acqua calda 65 °C
- Dimensioni/ingombro: 50(lunghezza)x60(profondità)x130(altezza) cm
Presentazione: Inaugurazione: Licenza d'uso:Questo progetto non è in vendita, tutte le sue parti, foto, schemi e descrizioni vengono pubblicati dagli autori secondo la licenza creative commons: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/it/deed.it
In dettaglio puoi consultare anche il legal code: http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/it/legalcode////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
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Salve a tutti, apro questa discussione per descrivere l'ultimo progetto che stiamo realizzando, io, Agolui e Bolle. Il progetto prevede la generazione di energia elettrica e di acqua calda partendo da combustibili a basso costo come la legna e l'olio esausto, e "combustibili" gratuiti come il sole tramite i concentratori solari.
Il motore a vapore o meglio il motore volumetrico, verrà gestito elettronicamente tramite encoder, processore e software che avranno il compito di aumentare in modo considerevole il rendimento, gestendo anticipo e ritardo di ingresso del vapore in base agli RPM e al carico applicato, inoltre gestiranno la quantità di vapore iniettato nel cilindro in base alla posizione della sua corsa. Il software ricercherà in modo automatico istante per istante il punto di miglior rendimento e regolerà i parametri di conseguenza.
Il vapore verrà iniettato tramite delle elettrovalvole specifiche per centrali termiche a vapore il cui tempo di chiusura e apertura è di circa 30 mS.
Verranno così eliminate le vecchie e complicate valvole a cassetto utilizzate nei vecchi motori a vapore. Queste avevano il compito di gestire l'iniezione di vapore nel cilindro nel momento opportuno, per fare ciò erano collegate meccanicamente, tramite un fuori centro, all'asse di rotazione del motore stesso. Per motivi e limiti pratici queste iniettavano vapore per il 75% della corsa del pistone e il restante 25% lo lasciavano espandere. Ciò comportava di avere la massima coppia motrice e la massima potenza disponibile dal motore, ma un rendimento scarso spcialmente ad avvenuto regime di lavoro. Per ovviare a questo problema di scarso rendimento, che si aggirava intorno a valori compresi fra il 10% e il 18%, inventarono il motore a tripla espansione, in cui il vapore ancora carico di energia che usciva dal primo pistone veniva iniettato in un secondo pistone più grande e poi ancora in un terzo ancora più grande.
Oggi con l'avvento dell'elettronica è possibile gestire l'espansione del vapore tramite anticipi e ritardi e soprattutto tramite la gestione controllata della quantità di vapore iniettata in base alla corsa. Per esempio iniettando vapore per il 25-30% della corsa del pistone e lasciandolo espandere per il restante 70-75% si ha una potenza specifica più ridotta ma un temperatura di uscita del vapore più bassa e quindi un rendimento sicuramente superiore, oltre al fatto che come detto verrà iniettato nel momento giusto.
Un altro problema che in antichità si aveva era la lubrificazione delle fasce dei pistoni e la successiva emulsione dell'olio nel vapore che rendeva impossibile poter chiudere un ciclo, e si doveva quindi per forza di cose buttare via vapore caldo ancora pieno della maggior parte di energia.
Oggi grazie alla scoperta di nuovi materiali è possibile costruire, come stiamo facendo, pistoni autolubrificanti che non hanno bisogno di olio per essere lubrificati e non rilasciano quindi olii emulsionati nel vapore. Ciò rende possibile l'installazione di un ciclo rankine con alti guadagni di rendimento e maggior vantaggi di gestione.
Per oggi metto le foto di qualche schizzo e le foto di un pistone in ottone che stiamo smontando per la modifica delle fasce. Abbiamo già quasi tutti i pezzi, cuscinetti a rulli per la biella, supporti, guida pistone ecc... A breve le foto della costruzione, ma prima un analisi un po' più approfondita di tutto il discorso, specialmente il perchè della scielta di un motore volumetrico rispetto ad una turbina.
Tutto partì da questo antico libro...
Saluti Kekko