EnergiAlternativa

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Very Hot Topic (More than 500 Replies) Homemade Inverter (Read 1238293 times)
BellaEli
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2265 - 05.06.15 at 21:29:20
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CITAZIONE (farstar1965, 05/06/2015 21:16:25 ) Quote:
E dai che scinty si lancia


Questa non l'ho capita... che vuol dire si lancia ? Da dove ? Dove si lancia ? He perché ? (beep beep beep !!!)
  
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scinty
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2266 - 05.06.15 at 21:44:22
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Ti credo geniale e poi mi deludi... sai quanto costa un regolatore di carica mppt da 80A??di inverter grid da 3000W ne trovi quanti ne vuoi specialmente quelli che non hanno la nuova normativa cei 0-21. noi ci possiamo creare la nostra rete domestica spegnendo il contatore e inserendo una spina!sarebbe una rivoluzione rendimenti altissimi di giorno e impianti isola normali di notte,avrei potuto far domanda di brevetto ma alla fine ho deciso di no
  
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farstar1965
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2267 - 05.06.15 at 21:50:53
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Non ho mai sentito scinty proporre componenti configurazioni .......il progetti no inizia a piacergli.
Questo mi fa molto piacere.
  
Più impari più ti rendi conto di quanto sei ignorante.
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NonSoloBolleDiAcqua
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2268 - 05.06.15 at 23:46:44
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CITAZIONE (scinty, 05/06/2015 21:50:53 ) Quote:
Bolle io ancora vedo il grafico solo fino a mezzogiorno non posso comprarmi un'altro pc per ora...

puoi sempre cambiare l'ora al pc...imposta l'una di notte!Cheesy
lo farò...ora non ho molto tempo...ma prometto che prima o poi lo farò!

Quote:
sembra che scrivi come a Bolle !

nooooooooooooooooooooooo.....questa proprio noooooooooooooooooo!
  
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BellaEli
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2269 - 06.06.15 at 00:10:43
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CITAZIONE (scinty, 05/06/2015 23:46:44 ) Quote:
Ti credo geniale


Grazie !!!

Quote:
poi mi deludi...


E si vede che sono un genio ignorante !!!

L'ho già detto altre volte, io non ho un impianto, non ho idea dei costi dei dispositivi ...

In ogni caso non so quanto vadano d'accordo un inverter normale e un grid-tie...

Ma poi perché rendimenti altissimi ??? Per l'MPPT ? Per il grid-tie ?
  
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scinty
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2270 - 06.06.15 at 08:38:39
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spesso le persone che hanno un impianto per l'immissione lamentano che quando enel non c'è i loro impianti si spengono per non parlare degli incentivi che favoriscono solo l'autoconsumo per non parlare che quelli nuovi si potrebbero spegnere a distanza alzando la frequenza...
questi inverter più vecchi hanno rendimenti superiori al 95% quelli più nuovi superiori al 98% anzichè buttarli e andare a comprare il regolatore di carica noi possiamo rendere reversibile il nostro inverter quindi in caso di sovraproduzione diventa caricabatterie in caso di sottoproduzione diventa inverter
  
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xardas
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La resistenza è una condizione
mentale

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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2271 - 06.06.15 at 08:41:06
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CITAZIONE (BellaEli, 06/06/2015 08:38:39 ) Quote:
CITAZIONE (scinty, 05/06/2015 23:46:44 ) [quote]Come procedono i lavori ?

Ciao Xardas, è da un po' che non posti i progressi del tuo inverter...

Come procede ?

Sono davvero curioso di conoscere le difficoltà che si incontrano, nonostante sono Capo Progetto non ne ho mai realizzato uno anzi non ne ho mai maneggiato uno !!!

Stai andando avanti con la schedina cinese ?

Su cosa stai lavorando ?

A presto, Eligio Greco


Ciao Eligio,
quando hai 2 secondini poi mi rispondi al msg di ieri sera.
Grazie mille e buon lavoro
  
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zio bapu
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2272 - 06.06.15 at 18:33:08
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Salve, mi intrometto per fare una precisazione.

Nel caso si comandi nel ponte il lato alto con 50Hz e il lato basso con il pwm, non va persa nessuna extratensione.

Ve lo dico perche ho iniziato un mio strambo inverter quando avete iniziato voi la discussione e ci sto ancora trafficando, solo al simulatore pero' e ho provato un po' di tutto.

Quello che succede alla corrente e':
Quando si apre TR2 la corrente decrescente attraversa il diodo di ricircolo di TR1, attraversa TR3 e si richiude sul carico, la corrente non incontrando ostacoli decresce lentamente.

Quando invece si aziona contemporaneamente TR2 e TR3 alla loro apertura la corrente decrescente dal GND sale attraverso il diodo di TR4 attraversa il carico, attraversa TR1 e si trova ad ostacolarla la tensione Vcc, questo causa una repentina decrescita della corrente.

Quindi con lo stesso algoritmo PWM si ottengono due risultati differenti cioe' due tensioni in uscita e forme d'onda differenti!

In nessun caso va perso nulla a parte la caduta di tensione nel diodo superiore o nel mosfet superiore.

Io ho previsto un banco di condensatori tra Vcc e GND per recuperare agevolmente la corrente nel modo "tutti col PWM", credo dovreste prevederle anche voi altrimenti la corrente rientra nelle batterie (ricaricandole) attraversando la loro resistenza interna generando una piccola perdita oltre che un innalzamento (un picco) di tensione, se interessati ho due simulazioni fatte con switchercad per vedere le forme d'onda risultanti.

Confermo che con il mezzo ponte e' un casino! cambia di nuovo tutto.

Saluti, continuate cosi'

CITAZIONE (inverter90, 06/06/2015 08:41:06 ) Quote:
Ripropongo

CITAZIONE (BellaEli, 01/06/2015 11:27:42 ) Quote:
Beh, per semplificare la comprensione, dal ponte ad H ho rimosso 4 componenti fondamentali: i diodi di ricircolo, inseriamoli e vediamo cosa succede…



Come si vede, i diodi di ricircolo sono messi in antiparallelo a ogni finale.
Ora ipotizziamo che il finale TR3 sia polarizzato dall’onda quadra a 50 Hz, e ci troviamo sull’impulso positivo di PWM che pilota il finale TR2: la corrente fluirà attraverso TR3, poi motor, poi TR2.
In questa condizione la bobina del nostro trasformatore (o motore nell’immagine) vedr
à a destra una tensione positiva, a sinistra una negativa.
Nel momento in cui l’impulso passa a 0, ovve
ro il finale TR2 si spegne, la bobina, per quanto spiegato su, inizierà a generare un impulso di tensione con il positivo a sinistra e il negativo a destra.
In queste condizioni la corrente dove andrà ? Semplice, attraverso il diodo di ricircolo posto su TR1 e poi attraverso il finale TR3 polarizzato dall’onda quadra a 50 Hz sarà cortoricruitata e, quindi, persa !

Ora va fatta una considerazione di carattere filosofico: quando uno inizia a “bazzicare” con le energie rinnovabili, inizia ad inseguire ogni milliWatt recuperabile ed è per questo che Kekko, ad un certo punto si è detto: ma tutta questa energia contenuta nella bobina la devo per forza perdere ??? Non posso recuperarla in qualche modo ? Quindi ha pensato di modificare il circuito come segue:



In questo circuit
o il segnale PWM accende e spegne 2 finali per volta. Ma analizziamo questa nuova configurazione…
Ipotizzia
mo che ci troviamo sull’impulso positivo di PWM che pilota i finali TR3 e TR2: la corrente fluirà attraverso TR3, poi motor, poi TR2.
In questa condizione la bobina del nostro trasformatore (o motore nell’immagine) vedrà a destra una tensione positiva, a sinistra una negativa.
Nel momento in cui l’impulso passa a 0, tutti i finali si spengono, la bobina, per quanto spiegato su, inizierà a generare un impulso di tensione con il positivo a sinistra e il negativo a destra.
In queste condizioni la corrente dove andrà ? Semplice, attraverso il diodo di ricircolo posto su TR1, poi la batteria posta ai capi del ponte e attraverso il diodo di ricircolo posto sul finale TR4 potrà fare il giro.
Un momento ma quindi questa corrente scorrerà nella batteria ricaricandola ?!?
Esattamente, ed è per questo che Kekko afferma che con questa configurazione si guadagna qualche punto percentuale
in più di efficienza…
Questa affermazione, ad intuito, è da prendere con le pinze, nel senso che dipende anche
da altri fattori come i finali utilizzati, i driver utilizzati etc.
Tuttavia è un’ottima idea per recuperare qualche watt, non posso far altro che ringraziare Kekko per averci permesso di riflettere su quest’altro aspetto…

Alla prox, ciao Eligio.
  
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BellaEli
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2273 - 06.06.15 at 20:20:55
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CITAZIONE (zio bapu, 06/06/2015 18:33:08 ) Quote:
Quando si apre TR2 la corrente decrescente attraversa il diodo di ricircolo di TR1, attraversa TR3 e si richiude sul carico, la corrente non incontrando ostacoli decresce lentamente.

Quando invece si aziona contemporaneamente TR2 e TR3 alla loro apertura la corrente decrescente dal GND sale attraverso il diodo di TR4 attraversa il carico, attraversa TR1 e si trova ad ostacolarla la tensione Vcc, questo causa una repentina decrescita della corrente.

Quindi con lo stesso algoritmo PWM si ottengono due risultati differenti cioe' due tensioni in uscita e forme d'onda differenti!

In nessun caso va perso nulla a parte la caduta di tensione nel diodo superiore o nel mosfet superiore.

Io ho previsto un banco di condensatori tra Vcc e GND per recuperare agevolmente la corrente nel modo "tutti col PWM"


Non sono d'accordo su quanto affermi, provo a descrivere il mio punto di vista:

Quando si interrompe la fornitura di corrente al trasformatore esso stesso diventerà un generatore, generando il picco di extratensione.

L'ipotesi è quella di sfruttare tale picco e riutilizzarlo quando serve, evitando di sprecarlo.



Nel primo caso (TR3 con onda quadra) quando si apre TR2 la corrente, come hai descritto, scorrerà attraverso il diodo di TR1 poi attraverso TR3 (che è chiuso) per tornare al trasformatore.
Quindi il picco di extratensione generato dal trasformatore, che per un breve istante si è comportato come una batteria, non è stato recuperato: è come se per quell'istante avessi messo in corto la batteria (ovvero il trasformatore) attraverso diodo di TR1 e TR3.


Nel secondo caso (tutti col PWM), invece, il picco passerà attraverso il diodo di TR1, poi attraverso la batteria (o i condensatori), poi attraverso il diodo di TR4 per tornare al trasformatore (che per quel breve istante si è comportato come una batteria): in questo caso il picco è stato recuperato, è stato utilizzato per caricare la batteria (o i condensatori).


Perchè affermi il contrario ? Perchè dici che è la stessa cosa ?


In ogni caso, il banco condensatori (formato da tanti condensatori !) vicinissimi ai finali sarà sicuramente previsto anche nel nostro progetto: è qualcosa di indispensabile !


P.S. Il mio correttore ha fatto Beep Beep Beep ! Dice che manca un'accento ! Smiley


A presto, Elix.
  
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BellaEli
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2274 - 08.06.15 at 13:09:23
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Piccolo OT:

c'è stato un utente che in MP mi ha rivolto alcune domande, posto la mia risposta nel caso qualcun'altro ha gli stessi dubbi.


Quote:
Definizioni di resistenza di Shunt e sensore di Hall



Tutte le volte che si utilizza un Amperometro, in realtà si utilizza un Voltmetro collegato ad una resistenza di shunt.

Il tutto si basa su una semplice legge, quella del fisico OHM, il quale dice che: V = R x I.

Per capire facciamo un esempio, immagina un circuito semplicissimo, formato da una batteria collegata ad una lampadina.

Immagina di non conoscere né la tensione della batteria né la potenza della lampadina (e quindi la corrente che vi scorre all'interno) ma di avere a disposizione un voltmetro (con vari fondoscala).

Beh, subito possiamo conoscere la tensione della batteria collegando il nostro voltmetro ai morsetti della batteria stessa.

E per la corrente ? Come fare se ho a disposizione solo un voltmetro ?

È qui che entra in azione il nostro shunt !!!

Immagina di tagliare il filo che va dalla "+" della batteria alla lampadina e di inserire una resistenza di 1 OHM per ristabilire il collegamento: in pratica dalla "+" della batteria parte un filo che va ad un capo della resistenza di shunt di 1 OHM, dall'altro capo della resistenza parte un altro filo che va alla lampadina e, infine, ci sarà l'altro filo che dalla lampadina andrà alla "-" della batteria.

Ma perché facciamo questo ? Semplice, in un circuito chiuso la corrente che scorre è sempre la stessa, quindi la corrente che scorre nella lampadina è identica a quella che scorre nella resistenza e a quella che scorre nella batteria.

Ma noi conosciamo il valore della resistenza, che è di 1 OHM, possiamo misurare (con il voltmetro) la tensione ai suoi capi che ipotizziamo essere di 2 volt: a questo punto possiamo calcolare la corrente che scorre nella resistenza, che sarà di I = V / R, ovvero I = 2 V / 1 OHM = 2 A.

Sappiamo anche che la corrente nell'anello è sempre la stessa, quindi anche nella lampadina scorreranno 2 A.

In conclusione, per misurare la corrente che scorre in un circuito o un filo, basta interromperlo, inserire una resistenza di valore noto (e piccolo !) e misurare la tensione ai capi di detta resistenza, poi con la legge di OHM si può calcolare facilmente la corrente !


Ma andiamo avanti con i calcoli, ipotizziamo che la batteria era di 12 V, quindi senza resistenza di shunt la lampadina veniva alimentata a 12 V (a 2 A si trattava di una lampadina da 24 W), tuttavia sappiamo che la resistenza, una volta inserita nel circuito, presenta ai suoi capi una tensione di 2 V.

Beh, se la tensione della batteria è fissa a 12 V, la resistenza di shunt si ruba 2 V, vuol dire che la lampadina sarà alimentata a soli 10 V anziché 12 V (quindi a 20 W), diminuendo, leggermente, la sua luminosità.

Inoltre, la resistenza di shunt dissiperà: P = V x I = 2 V x 2 A = 4 W.

Ma allora il sensore Hall a cosa serve ???

Per contenere il più possibile i lati negativi della R di Shunt, è conveniente scegliere un valore più piccolo possibile, ma i problemi comunque non possono essere annullati del tutto.

Allora che fare ??? Semplice, si utilizza un sensore ad effetto Hall. Di cosa si tratta ?

È un sensore che è capace di misurare l'entità di un campo magnetico, quindi avvicinato ad un magnete è in grado di dirci quanto forte è il campo magnetico generato da quel magnete.

Ma cosa c'entra tutto questo con la corrente ?

Beh, c'è un'altra legge che dice che la corrente che scorre in un conduttore produce un campo magnetico proporzionale alla corrente stessa, quindi semplicemente misurando il campo magnetico presente intorno ad un conduttore saremo in grado di conoscere la quantità di corrente che lo attraversa !

Semplice, no ???

Il sensore "Hass100" utilizzato da Elettro è formato da un filo attraversato dalla corrente che si vuole misurare affiancato ad un sensore ad effetto Hall (distanza e caratteristiche note) che, leggendo il campo magnetico sarà in grado di conoscere la corrente.

Questo metodo ha il doppio vantaggio di non provocare cadute di tensione ai suoi capi e di non dissipare calore !

Concludendo Shunt e Hall, in un amperometro, fanno la stessa cosa, solo che il secondo è più bravo !



Quote:
Come posso impostare una soglia di intervento massima dell'inverter?
Soglia entro il quale, se superata una determinata potenza, stacca la produzione e va in protezione.



Anche questa cosa è abbastanza semplice, basta misurare la corrente e se questa supera un soglia stacco tutto !

Ora tu puoi misurare la corrente in diversi punti, sulle batterie, sui finali, sull'uscita, ma il datasheet della scheda impone di misurare la corrente sul ponte H (R31 sulla seconda immagine di Elettro di questo Post, a pagina 2).

Ma come si calcola la resistenza ? Facciamo un esempio:

Ipotizziamo che tu vuoi limitare l'uscita dell'inverter a 1.000 W, quindi il carico massimo applicabbile sarà appunto di 1.000 W. Ora poiché l'inverter non ha una efficienza del 100 % (ipotizziamola al 90 %) vuol dire che dalle batterie assorbiamo una potenza che sarà quella del carico (1.000 W) più le perdite dell'inverter, stimate nel 10 % (quindi circa altri 100 W), in totale 1.100 W.

Ipotizziamo che il tuo inverter è collegato a un banco batterie da 48 V.

A 1.100 W che corrente scorrerà nel ponte H ? Semplice, I = P / V = 1.100 W / 48 V = 22,91 A, diciamo 23 A.

Sempre da datasheet sappiamo che la protezione entra in funzione quando la tensione sul Pin "1" supera 0,5 V, quindi noi dobbiamo calcolare una R di shunt (R31) tale che quando al suo interno scorrono 23 A ai suoi capi ci saranno 0,5 V.

Come si fa ? Sempre con la legge di OHM, con la formula inversa, ovvero R = V / I = 0,5 V / 23 A = circa 2 mOHM.

Che potenza dovrà dissipare la resistenza alla potenza massima dell'inverter ?

P = V x I = 0,5 V x 23 A = 11,5 W

In queste condizioni, se il tuo carico supererà 1.000 W l'inverter andrà in protezione.

Tutto chiaro ? Bene, andiamo avanti...



Quote:
Per pilotare i gate dei miei moduli IGBT, posso usare i driver stessi IR2110S sulla scheda? Elettro mi parlava di settare il Deadtime basso sulla schedina tramite dei ponticelli JP.



Non so che moduli IGBT stai utilizzando, in ogni caso gli IR2110 riescono a gestire correttamente una moltitudine di IGBT, sicuramente anche i tuoi.

Se proprio stai utilizzando dei finali esagerati, da oltre 500 A, gli IR funzionerebbero comunque ma non riuscendo ad erogare la necessaria corrente richiesta dal finale genererebbero un segnale di attivazione con gli angoli arrotondati, facendo dissipare qualche W in più ai finali.

Nulla di preoccupante, procedi pure con gli IR, se successivamente vedi che funzionano male (con un oscilloscopio) troverai un'alternativa.

Per il DeadTime, spiegare il funzionamento è parecchio più complesso, se stai leggento il topic, in passato lo abbiamo spiegato, quindi prima o poi ci arriverai e se avrai dubbi sono qui.

In ogni caso, il valore di dead-time, più è piccolo meglio è, tuttavia se i finali sono lenti e imposti un dead-time piccolo il ponte va in corto e i finali esplodono !

Allora come fare a settare il deadtime corretto ?

Puoi procedere in questo modo:

Collega la schedina al ponte H, il Pin "1" a massa e al posto della resistenza di Shunt usa una lampadina della macchina da 12 V (5W o 10W, quella degli anabbaglianti o delle luci di posizione posteriore o...).

Non collegare il trasformatore al ponte H.

Imposta il Dead-Time al massimo (1,5 uS) e metti in funzione l'inverter: la lampadina deve rimanere spenta e misurando la tensione ai suoi capi devono esserci "0" V !

Ripeti la prova iniziando a diminuire il Dead-Time (prima 1 uS, poi 500 nS, infine 300 nS): la lampadina deve sempre rimanere sempre spenta, e la tensione ai suoi capi deve rimanere fissa a 0 V.

Se ad esempio a 300 nS la tensione ai capi della lampadina è diversa da 0 V vorrà dire che devi impostare il Dead-Time a 500 nS.

Tutto chiaro ?
  
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xardas
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2275 - 08.06.15 at 16:12:44
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CITAZIONE (ElettroshockNow, 08/06/2015 13:09:23 ) Quote:
L'induttanza necessaria per il filtro è stata realizzata avvolgendo 50 Spire con filo smaltato avente diametro 2mm su un nucleo ETD49 materiale 3C90 con un traferro di 0.3mm (spazio tra i due semi nuclei )




Ciao Elettro,
ma devo realizzare una induttanza uguale identica alla tua?
Parliamo sempre di potenza 2000W circa di Inverter a 24V di alimentazione.

Io non riesco ad avvolgere più di 40 spire di filo in rame con diametro 2mm.
Come devo fare?

Posso giocare con la capacità del condensatore anche? Per ricompensare il valore della induttanza
  
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2276 - 08.06.15 at 20:54:47
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L'induttanza diventa indispensabile per contenere  l'autoconsumo a svantaggio dell'efficienza ad alta potenza.
Infatti la quasi totalità degli inverter commerciali con trasformatore ,filtrano usando l'induttanza del trasformatore stesso con un piccolo condensatore prima e dopo.

Ciao
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2277 - 08.06.15 at 21:26:22
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Bolle c'è un errore nel software però prima vorrei vedere se lo trova Bella Eli
  
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2278 - 08.06.15 at 22:34:52
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CITAZIONE (scinty, 08/06/2015 21:26:22 ) Quote:
Bolle c'è un errore nel software però prima vorrei vedere se lo trova Bella Eli

c'è un solo errore?Cheesy
  
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Re:Homemade Inverter "modulo DC/AC"
Reply #2279 - 08.06.15 at 23:07:31
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CITAZIONE (scinty, 08/06/2015 22:34:52 ) Quote:
Bolle c'è un errore nel software però prima vorrei vedere se lo trova Bella Eli


Azz... Sempre peggio... Già sono in indigeno da sfruttare, ora mi tocca pure dimostrare di essere all'altezza di essere un buon indigeno !!!

Vabbeh, ora sto col tel, domani vedo di dare un'occhiata...

Ma è un dettaglio o un errore grave ?
  
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