CITAZIONE (farstar1965, 05/06/2015 09:28:13 )
Quote: Quote:per fare le caldarroste vanno bene di sicuro 200W sudatissimi si perderebbero nel ponte per non parlare del resto con 4 IXFN180N10 e 4 driver exb841 il risultato è sicuro
Se mi citi questo post mi lasci capire che all'esterno della mia testa le idee sono un po' confuse, vediamo di fare chiarezza:
Questo è un semplicissimo schema a blocchi su cui proviamo a ragionare un po'...
All'inizio dell'impianto troviamo i "Pannelli", quanti ne occorrono ? Che Wp dovrebbero avere ?
Se si pensa di realizzare un impianto ad isola per staccarsi totalmente da Enel occorre conoscere il consumo medio giornaliero casalingo.
Ipotizziamolo che a casa nostra mediamente consumiamo ogni giorno 6 kW/h e ipotizziamo che nei mesi peggiori (invernali) i nostri pannelli in base alla posizione geografica producano giornalmente il 50% della potenza di picco dichiarata scopriamo subito che avremmo bisogno di ben 12 kW di pannelli per restare autonomi !!! Davvero tanti... ci sarebbero altri discorsi da fare ma non ora !
Successivamente c'è il "Regolatore di Carica" che ha il delicato compito di sfruttare quanta più energia possibile proveniente dai pannelli caricando le batterie nella maniera più corretta possibile senza stressarle. Qui il discorso è lungo, quindi lo rimandiamo a quandi lo si affronterà .
Nello schema a blocchi si nota che il regolatore è a conoscenza della corrente assorbita dall'inverter in modo che per differenza sa quanta corrente finirà nelle batterie per gestire correttamente la carica.
Poi ci sono le batterie: che tipo di batterie ? Che capacità ? Anche qui il discorso è lungo, quindi lo rimandiamo, però possiamo provare a fare una stima: Abbiamo detto che il nostro inverter avrà una potenza massima continuativa di 3,3 Kw e che il pacco batterie è a 48 V.
In un post precedente ho provato a stimare la corrente prelevata dalle batterie a pieno carico che dovrebbe essere intorno ai 90 A.
Poichè per salvaguardare le batterie e bene non superare una carica/scarica in C20 vien da se che se vogliamo assorbire in maniera continuativa 3300 VA a 48 Volt avremmo bisogno di un pacco batterie da 500 A/h, che a 48 V avrà una capacità di 24 KW di accumulo più che sufficienti per rimanere a isola per 1/2 giorni senza scariche profonde.
Nello schema a blocchi ho inserito anche il blocco BSM, ovvero un circuito da montare su ogni cella della batteria che tiene costantemente in equilibrio tutto il pacco, tuttavia tale circuito è da considerarsi come un "optional", quindi non ne parliamo per il momento.
A questo punto, la corrente dalle batterie finirà finalmente nel nostro inverter e, più precisamente, sul ponte H (rappresentato dai finali F 1, 2, 3 e 4) che piloterà (tramite il filtro) il trasformatore di uscita da 3.300 VA.
Ma andiamo per gradi:
Il cuore dell'inverter è il nostro micro con il firmware in fase di sviluppo.
Al micro finirà sia il segnale della rete Enel opportunamente condizionato (eliminazione spike, riduzione tensione, filtrato, etc.) per il sincro, sia quello del feedback proveniente dall'uscita dell'inverter.
Il Micro, in base al suo firmware, piloterà tramite i Driver (che per semplicità ho raggruppato in un unico blocco) i 4 finali che, al momento, sembrano essere gli STH180N10F3-6, ovvero dei piccoli, economici (~ 3,50 Euro cad.) ma potenti Mosfet SMD suggeriti dall'amico Scinty. Sono questi:
Infine c'è il filtro e il trasformatore di potenza in uscita.
Resta il dubbio di quali driver utilizzare per i Mosfet, poichè i FOD e gli EXB sono progettati per pilotare IGBT e non mosfet, gli IR2111 contengono al loro interno la gestione del Dead-Time quindi non vanno bene per i nostri scopi, speravo in qualche suggerimento di chi ha già cercato/testato dei buoni driver ma sembra non arrivare...
Come puoi intuire è ancora presto per parlare di schema elettrico, dobbiamo capire bene cosa riesce a fare il nostro micro, se ne occorre un altro, altri 2 o addirittura una micro diverso (non ditelo a Bolle !!!)
Tutto chiaro ??? A presto, Elix.