ULTIMO AGGIORNAMENTO: FINITE DI STAMPARE LE 170 PIASTRE!!!Che fatica, e che impegno! Ma finalmente le piastre sono state stampate tutte quante! Forse ne dovremo rifare 2 o 3 perchè non ci piacciono troppo
Ma le rifaremo quando dovremo stampare i collettori.
Allora, andiamo alle domande.
Prendendo un qualsiasi datasheet di una semplice Faure, si può notare come queste per dare la capacità di targa devono essere in genere scaricate a 1/20 della loro capacità, se non vengono scaricate in quel modo la capacità totale risulterà drasticamente inferiore.
La capacità di targa di una Plantè viene invece calcolata con una scarica di 1/10 C, e se vogliamo esagerare scaricandola più in fretta, la capacità resterà pressochè invariata, ovvero diminuirà molto meno in confronto a una Faure (griglia impastata). Dobbiamo considerare poi che una Faure non andrebbe mai scaricata sotto al 50% della propria capacità, mentre una Plantè la si può ciclare e quindi scaricare anche al 100%.
Per questo a differenza di come ci vogliono far credere a parità di volume occupato e peso della batteria, gli Ah a
disposizione di una Faure e una Plantè sono praticamente quasi gli stessi, con un leggero vantaggio della prima ma con tutti gli svantaggi che ha.
Partiamo dall'inizio, facendo un esempio con un banco batterie applicato su un impianto ad isola.
Ipotizziamo che con i miei pannelli possa produrre in un giorno 6 KWh, e che durante la notte abbia un consumo pari a circa 3 KWh in 5 ore.
Ora analizziamo cosa succede con un banco Faure e uno Plantè.
Iniziamo con il Faure, per poter accumulare e sfruttare di notte i miei 3 KWh ho bisogno di un banco Faure da almeno 6 KWh, per non scaricarlo mai sotto il 50% della sua capacità. Sorge poi però il problema della scarica massima che deve essere 1/20 della capacità per potermi assicurare che il banco non si deteriori con il tempo. Perciò siccome che un ventesimo di 6 KWh sono 300Wh e io consumo 3KWh in 5 ore e perciò 600Wh, mi vedo costretto a raddoppiare il mio banco Faure e portarlo quindi a 12 KWh così posso avere a disposizione i miei 600Wh scaricando il banco a 1/20 senza rovinare nulla.
Sapete quanto pesa un banco
Faure da 12 KW? Pesa circa
350 Kg!
Ora passiamo alle Plantè, prendendo in esame lo stesso esempio di consumi sopra, per garantirmi i miei 3 KWh di notte prenderò un banco Plantè da circa 4,5 KWh che scaricato a circa 1/8 della sua capacità mi darà i miei 3 KWh. Posso scaricarlo anche al 100%, perciò non mi pongo il problema della scarica massima come nella Faure, e il peso del mio banco
Plantè (quasi eterno), è di circa
430 Kg!! Non lontano assolutamente dal peso del banco Faure!
Perciò considerando tutti i pregi che ha una Plantè, e il peso che di fatto è leggermente superiore, conviene utilizzare una Faure?? Quanti anni anzi mesi, mi durerà una Faure? E quanti una Plantè? Quanta energia risparmio con una Plantè visto il suo rendimento doppio? Penso le risposte siano scontate. Per non afforntare poi il discorso degli amperaggi di picco che può sopportare una Plantè in confronto a una Faure.
Per quanto mi riguarda metterei una Plantè anche nella mia auto, così la metto una sola volta e non ci penso mai più, anzi me la passo di auto in auto durante tutta la mia vita.
Mi convinco sempre di più che la commercializzazione delle Faure rispetto alle Plantè sia solamente un semplice aspetto commerciale, per poter "giustamente" mantenere in vita le case produttrici.
Simpalele, apparte il fatto che nel caso del nostro utilizzo (impianto ad isola) la Plantè non resterà mai ferma, ma cosa ti fa pensare che il PbO2 si solfati restando "fermo", e non si solfati invece quello della Faure?
Per quanto riguarda i contenitori, i nostri sono in PVC il quale in caso di acido solforico al 30% a 25 °C (le Plantè non riscaldano) è perfettamente resistente all'acido in questione. Resistenza certificata nelle sue tabelle di resistenza ai prodotti chimici. Se la ritrovo la posto.
Per i separatori invece il problema non sussiste in quanto nelle nostre Plantè non ci sono direttamente!
Le piastre vengono tenute distanti circa 1 cm l'una dall'altra per mezzo di un "pettine" posizionato sul fondo del contenitore. Ciò da ulteriore longevità all'accumulatore in quanto è impossibile che si creino ponti di cortocircuito, come avviene in quelle commerciali i cui separatori dopo un po' d'anni si inquinano di ossidi che appena toccano la negativa si trasformano in piombo metallico creando pian piano un ponte di piombo (dei capillari) che mandano in corto gli elementi.
Un saluto a tutti Kekko.