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Hot Topic (More than 100 Replies) Test accumulatore Ferro-Ferro (Read 65963 times)
Ferrobattuto
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #15 - 11.04.09 at 14:33:00
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CITAZIONE Quote:
.....facendo delle prove sembra quasi che la coppia si comporti come un condensatore elettrolitico, ma è possibile?

Certo che è possibile, i condensatori elettrolitici sono fatti più o meno così, sono due nastri di alluminio sottilissimi separati da un elettrolita, quando si da corrente su una delle facce si forma uno strato ultrasottile di ossido di alluminio, perfettamente isolante, e il suo spessore, unito alla superficie, determina la capacità. Superficie grande e distanza tra gli elettrodi praticamente nulla (è quella dello spessore dello strato di ossido, poche molecole, l'alluminio sotto è un elettrodo e l'elettrolita l'altro) Invertendo la polarità lo strato si scioglie e si buca, e l'elettrolitico..... Scoppia!
Ciao
  
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Lupo cattivo
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #16 - 11.04.09 at 17:10:00
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Sì, sì, proprio così.
L'ossido di alluminio è resistentissimo! Te lo dissi che senza quello l'alluminio si scioglierebbe persino in acqua!
E' sempre ossidato in superficie. Se aumenti lo strato di ossido , vedi ossidazione anodica dell'alluminio, oltre a diventare duro e resistente lo puoi anche colorare.
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #17 - 13.04.09 at 19:36:00
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Quindi l'ossido di alluminio è dello stesso colore metallico dell'aulliminio? ed è per quello che non si vede o è perchè lo strato è talmente sottile?
C'è un modo per formare ossido di alluminio in quantità apprezzabili corrodendo il pezzo? Diventa una polverina come il biossido di piombo? qualcosa che poi posso recuperare e miscelare con grafite per fare delle prove?

Tecnonick, sono ormai 2 giorni che ho immerso due pistrine di ferro in candeggina ma l'ossidazione procede alla rilenta e solo in alcuni punti, qualche consiglio? (vedi foto)
Per la cronaca ho usato ace gentile (non avevo altro in casa) dite che forse è troppo gentile?
Meglio recuperare candeggina forte di quelle senza profumi, additivi, gel e gentilezze/frivolezze varie? Quella che costa di meno bella tosta come quella della nonna per intenderci?





  
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Ferrobattuto
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #18 - 13.04.09 at 19:47:00
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Salve a tutti.
CITAZIONE Quote:
Meglio recuperare candeggina forte di quelle senza profumi, additivi, gel e gentilezze/frivolezze varie? Quella che costa di meno bella tosta come quella della nonna per intenderci?

Senz'altro Keyosz, quelle "gentili" servono esclusivamente per i panni delicati, che non scoloriscano e non si rovinino i tessuti. Per uso chimico conviene senz'altro usare quella più forte che trovi. Tra l'altro io ho provato ad usarla come elettrolito vero e proprio in diversi tentativi fatti con metalli diversi per realizzare pile primarie. Più che altro per curiosità...... Puoi provare anche con acqua ossigenata di quella più forte che trovi, vedi un po' cosa succede (anche se costa di più.....).
Saluti.
Ferro
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #19 - 13.04.09 at 20:53:00
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Leggendo la discussione sul recupero del piombo dalle batterie usate, da perfetto ignorante di chimica, leggevo questa formula:
H2SO4+ 2NaHCO3-----> Na2SO4+2CO2+2H2O
soffermandomi sul solfato di sodio mi è venuto in mente il solfato di piombo e che il sodio è un metallo, quindi elettricamente conduttivo, e tra l'altro anche un metallo abbastaza reattivo, ora partendo dal fatto che solfato di piombo su anodo e catodo sottoposto a corrente elettrica di ricarica forma piombo metallico e biossido di piombo accumulando energia quindi formando un bel accumulatore non è lontanamente possibile per qualche assurda ipotesi anche anche il solfato di sodio possa seguire una strada analoga? o magari altri solfati non so, butto li delle ipotesi...
Illustrarvi tutte le congetture che che si mescolano nella mia malata mente mi risulta difficoltoso a volte, ma per ipotesi asurda se un solfato di un metallo si può convertire per via elettrica aggiungendo e/o sottraendo elettroni perchè non provare?

Sempre facendo riferimento a:
H2SO4+ 2NaHCO3-----> Na2SO4+2CO2+2H2O
se prendo una lastra di metallo conduttivo (da scegliere in seguito) e gli preso sopra una miscela di bicarbonato e grafite che poi immersa in soluzione di acido solforico diventa NaSO4+grafite rilasciando CO2 in aria e H2O in soluzione poi una volta esaurita la reazione provo a ricaricarla?

Ok, commentate pure basta che non mi prendete per pazzo......
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #20 - 13.04.09 at 21:12:00
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Ohh, dimenticavo, in attesa di avere qualche tonnellata di osssido di ferro tramite i bianchi perfetti di ace gentilissima (così da provare il mix ossido + grafite come materiale attivo) butto lì altre prove per amplificare gli effetti della combina ferro-ferro come accumulo, allora ho voluto sperimentare se la paglietta da cucina, quella per lavare i tegami, fosse reattiva nella soluzione.
Ho scelta la più ecomonica possibilie, di quelle senza detersivi, con la trama la più fine possibili di quelle che se bagnate poi fanno la ruggine per intenderci, anche se sulla confezione è riportato che sono di acciaio, quindi ho un pò di dubbi....
Come potete vedere dalle foto ho pressato due pagliette tra due piastre serrate bene con due bulloncini M3, so già che avrò una elevata resistenza ionica per via della geometria degli elettrodi, non avevo volgia di forellare a mò di colabrodo le piastre che non ho un trapano a colonna a casa, ma per provare...
Dopo le consuete 4 inversioni di carica nell'illusione di formare del materiale attivo sul poco reattivo ferro ho lasciato l'elemento a riposo, scollegato, per un giorno intero e l'ho trovato stabilizzato a 1.120V, caricandolo con 100 hom si stabilizza a circa 0.566V per diverse ore (test ancora in corso 0.550V al momento che scrivo), scollegando la resistenza (carico) per circa 1 minuti la tensione risale e si stabilizza a circa 0.9V, segno che la resistenza interna è molto elevata, però pare evidenziarsi un discreto accumulo, molto migliore delle piastrine in parallelo del test precedente anche se la corrente di spunto è a dir poco ridicola.
In questa versione non ho usato carta come separatore ma la gommapiuma da imballo che è attualmente ancora integra nell'elemento piombo-acido solforico, in quanto la carta, anche se resiste per la sua funzione, pare inquinare la soluzione di NaOH (soda caustica) e deteriorare il funzionamento.





Vorrei provare il mix di "ruggine" + grafite se mai troverò una candeggina più agressiva nel contempo mi diletterò con pagliette varie introducendo migliorie come forellini sparsi sulle piastre e magari polvere di grafite...
  
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Ferrobattuto
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #21 - 13.04.09 at 21:41:00
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Dunque, per quel che riguarda il solfato di sodio ecc. non so cosa dirti, aspettiamo un responso da Lupo o da chi di chimica se ne intende più di noi. Per quel che riguarda la paglietta di ferro che hai usato, quella è la migliore paglia di semplice ferro che si trova in commercio. C'è scritto "d'acciaio" perché in effetti è acciaio al carbonio..... ferro, insomma. Solo che noi siamo abituati ad associare la parola "acciaio" all'acciaio inox, che invece commercialmente è molto ben specificato. Comunque ti posso suggerire di usare quella paglia di ferro pressandola ai lati di una lastrina, sempre di ferro, non in mezzo tipo panino, in questo modo ha pochissima influenza. Invece ponendola all'esterno hai una superficie grandissima e una resistenza elettrica verso l'elettrolito molto più bassa. Potresti, per esempio,schiacciarla tra due retine di ferro (se sono zincate le metti prima in un bagno di acido muriatico per qualche minuto per levarcelo.....), più o meno come fossereo delle griglie col materiale attivo tipo piastre degli accumulatori al piombo, in questo modo hai molta conduzione e bassa resistenza, per via della grandissima superficie della paglia verso l'elettrolita. Se non hai della retina di ferro puoi sbizzarrirti con del filo di ferro sottile, avvolto a spirale e usato come una retina, oppure schiacciando la paglietta in modo che sia molto piatta e infilandoci il fil di ferro in mezzo....... Prova tu insomma.
Facci sapere.
Ferro
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #22 - 21.04.09 at 16:03:00
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L'ossidazione del ferro nella candeggina procede molto alla rilenta, ho immerso sia 2 piastrine di ferro in un barattolo (quelle delle foto precedenti) che delle pagliette in un altro, si forma della bella "ruggine" rosso-marrone scuro ma il processo è lento ed ho anche notato che l'ossidazione avviene in modo molto accentuato in alcuni punti e quasi assente in altri, non capisco il perchè, che magari il ferro da me utilizzato sia ricoperto da uno strato di altre sostanze o ossidi che impediscono le reazioni chimiche?
Magari questo è anche il motivo per cui i test della cella in soluzione di soda caustica danno risultati scadenti e non mostrano miglioramenti con il ciclare... ?

p.s.
stò aspettando di avere abbastanza ossido rosso-marrone di ferro per miscelarlo con i carboni attivi e "spalmare" tale mix sulle piastrine, ma si va alle calende greche....
  
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eneo
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #23 - 21.04.09 at 16:32:00
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hai provato ad usare l'acetone o uno sgrassante per pulire il ferro? di solito sul ferro c'e' una patina di grasso o olio
  
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Lupo cattivo
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #24 - 21.04.09 at 22:41:00
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CITAZIONE (Keyosz @ 13/4/2009, 21:53) Quote:
Leggendo la discussione sul recupero del piombo dalle batterie usate, da perfetto ignorante di chimica, leggevo questa formula:
H2SO4+ 2NaHCO3-----> Na2SO4+2CO2+2H2O
soffermandomi sul solfato di sodio mi è venuto in mente il solfato di piombo e che il sodio è un metallo, quindi elettricamente conduttivo, e tra l'altro anche un metallo abbastaza reattivo, ora partendo dal fatto che solfato di piombo su anodo e catodo sottoposto a corrente elettrica di ricarica forma piombo metallico e biossido di piombo accumulando energia quindi formando un bel accumulatore non è lontanamente possibile per qualche assurda ipotesi anche anche il solfato di sodio possa seguire una strada analoga? o magari altri solfati non so, butto li delle ipotesi...
Illustrarvi tutte le congetture che che si mescolano nella mia malata mente mi risulta difficoltoso a volte, ma per ipotesi asurda se un solfato di un metallo si può convertire per via elettrica aggiungendo e/o sottraendo elettroni perchè non provare?

Sempre facendo riferimento a:
H2SO4+ 2NaHCO3-----> Na2SO4+2CO2+2H2O
se prendo una lastra di metallo conduttivo (da scegliere in seguito) e gli preso sopra una miscela di bicarbonato e grafite che poi immersa in soluzione di acido solforico diventa NaSO4+grafite rilasciando CO2 in aria e H2O in soluzione poi una volta esaurita la reazione provo a ricaricarla?

Ok, commentate pure basta che non mi prendete per pazzo......

No, keyosz, purtroppo non funziona.
Voglio dire l'idea di ricavare del sodio metallico da un sale, tramite corrente, è fattibile, bisogna solo rigorosamente tenere il sodio all'asciutto, altrimenti reagisce violentemente con l'acqua per formare soda caustica e si sviluppa idrogeno.
Quindi per via hobbistica la vedo dura, mentre la seconda che citi non è fattibile: deve essere una reazione di ossido riduzione reversibile, se perdi qualche membro per strada al massimo ottieni una pila non ricaricabile.
Poi ci sono gli accumulatori che vanno sulla carte, ma non nella realtà, magari hanno elevata resistenza interna (come pare essere la coppia Fe/Fe in NaoH)
Vado a nanna,scusate la tardività della risposta, ho letto solo ora.
  
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sun_son
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #25 - 22.04.09 at 05:36:00
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Keyosz,
complimenti per il lavoro.
sun_son
  
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tecnonick
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #26 - 23.04.09 at 21:25:00
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CITAZIONE (Keyosz @ 21/4/2009, 17:03) Quote:
L'ossidazione del ferro nella candeggina procede molto alla rilenta, ho immerso sia 2 piastrine di ferro in un barattolo (quelle delle foto precedenti) che delle pagliette in un altro, si forma della bella "ruggine" rosso-marrone scuro ma il processo è lento ed ho anche notato che l'ossidazione avviene in modo molto accentuato in alcuni punti e quasi assente in altri, non capisco il perchè, che magari il ferro da me utilizzato sia ricoperto da uno strato di altre sostanze o ossidi che impediscono le reazioni chimiche?
Magari questo è anche il motivo per cui i test della cella in soluzione di soda caustica danno risultati scadenti e non mostrano miglioramenti con il ciclare... ?

p.s.
stò aspettando di avere abbastanza ossido rosso-marrone di ferro per miscelarlo con i carboni attivi e "spalmare" tale mix sulle piastrine, ma si va alle calende greche....

Devi tener conto che la candeggina contiene soltanto il 5% di ipoclorito di sodio, per accellerare la reazione dai corrente ai due elettrodi in candeggina, vedrai scioglersi il ferro in men che non si dica. Però fallo in luogo areato, i vapori che si sviluppano sono irritanti. La stessa cosa, dando corrente, la puoi fare con acqua e sale, otterrai ossido di ferro.
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #27 - 24.04.09 at 07:56:00
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Ciao a tutti,
x Eneo, non ho usato acetone, ma le piastrine le avevo pulite all'inizio con uno sgrassante per prepararle alle prove, mentre la paglietta l'ho immersa in candeggina così senza fargli niente.
Adesso sono li da più di una settimana e l'ossido prodotto è ancora poco, diciamo un 10/15% del peso complessivo di ferro.

Grazie sun_son, e grazie Lupo per la spiegazione.

Tecnonick, se applico una continua avrò l'ossido sul positivo giusto? E se applicassi un' alternata?
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #28 - 24.04.09 at 13:45:00
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Ho scoperto oggi che esiste l'ossido di ferro in polvere a livello commerciale come pigmento (quindi nei colorifici?) sotto il nome di rosso inglese, provate a dare un occhiata a <a href=http://kremer-pigmente.de/shopint/index.php?lang=ITA&list=010102&seg=1 target=_blank>questo sito, ce ne sono tante varianti ma cosa cambia esattamente?
Poi c'è anche l'idrossido di ferro (si chiama così giusto?) quello giallo, può venire utile anche quello per i test?
  
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Keyosz
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Re:Test accumulatore Ferro-Ferro
Reply #29 - 24.04.09 at 15:38:00
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Ho guardato meglio su questo sito c'è un sacco di roba per queste sperimentazioni chimiche...
Volevo fare un altra domanda, la paglietta "brucia" se gli si dà fuoco o se si mette in corto con una piccola corrente (2-3A o più), se "bruciassi" la paglietta otterrei delle ceneri di ossido di ferro? potrebbe essere un metodo mooooolto più veloce hehe...

Poi un altra domanda, al di là del fatto che è meglio sperimentare, ma secondo voi è meglio provare con ossido di ferro e ferro, oppure idrossido di ferro e ferro o idrossido di ferro e ossido di ferro? Nel senso se mai dovessi comprare un pò si ossido di ferro vale la pena prendere anche l'idrossido? ho non ha alcun valore in reazioni redox?
  
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